Il futuro è cyber: secondo il report di Deloitte il 52% delle aziende italiane aumenta gli investimenti in cybersicurezza. Sied IT in prima linea per accompagnare le imprese
- Paolo Rappoccio
- 11 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 12 giu

La cybersicurezza non è più solo una necessità tecnica, ma una vera e propria leva strategica per l’innovazione, la sostenibilità e la competitività delle imprese italiane. Lo conferma la Global Future of Cyber Survey 2025 di Deloitte: oltre il 52% delle aziende in Italia prevede di aumentare gli investimenti in cybersecurity entro i prossimi due anni, con il 69% dei consigli di amministrazione che discutono regolarmente del tema. Siamo davanti a una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolge direttamente i vertici aziendali, con impatti decisivi anche sulla governance.
In un contesto dove le minacce digitali evolvono costantemente e l’adozione di sistemi di Intelligenza e artificiale e cloud è in piena espansione, Sied IT si conferma un partner fondamentale per guidare le imprese italiane – in particolare le PMI del Sud – verso una trasformazione digitale sicura ed efficace.
“Oggi la cybersecurity è parte integrante di ogni strategia d’impresa – spiega il Ceo di Sied IT Beniamino Azzarà -. Non si tratta solo di protezione, ma di valorizzazione degli asset digitali e costruzione di fiducia, anche verso clienti e stakeholder. In questo scenario, noi di Sied IT affianchiamo le aziende nella scelta e nell’adozione delle migliori soluzioni tecnologiche, cloud e AI compresi, affinché possano crescere in sicurezza e competitività.”
Secondo il report Deloitte, il 94% delle organizzazioni italiane vede nell’Intelligenza Artificiale un supporto fondamentale per la risposta rapida agli attacchi informatici, mentre il 92% la considera uno strumento chiave per il monitoraggio continuo dell’infrastruttura digitale.
Ma l’adozione dell’AI – soprattutto quella generativa – apre nuove sfide in tema di governance e affidabilità degli algoritmi. Parallelamente, le tecnologie cloud rappresentano un’opportunità straordinaria per ridurre costi, aumentare l’agilità operativa e rendere i sistemi più scalabili. Ma solo con un approccio strutturato alla sicurezza – che includa monitoraggio avanzato, identity management e policy integrate – si può garantire una reale protezione.
Nonostante l’aumento degli investimenti, però, le aziende italiane faticano ancora ad attrarre talenti cyber specializzati, mentre si fa sempre più stringente la necessità di armonizzare sicurezza, velocità e innovazione. In sei imprese su dieci, sono già presenti organi di governance dedicati alla sicurezza informatica.
In contesti complessi, e al contempo fragili, come quello calabrese, l’adozione di soluzioni digitali sicure può essere sfruttata anche come strumento di riequilibrio territoriale. Come già evidenziato anche durante i recenti eventi organizzati da Sied IT con Microsoft Italia, l’accesso a strumenti innovativi può aiutare le Pmi del Sud a colmare i gap di produttività e infrastruttura, portandole al passo con le realtà più avanzate del Paese

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